Siamo stati accolti dal titolare Giampaolo Castellan e dalla moglie Pierina, che ci hanno illustrato le numerose attività dello stabilimento.
L’azienda è attiva dal 1948, e si è specializzata nell’importazione e nella lavorazione delle spezie. Entrando nello stabilimento si viene avvolti da un cocktail di aromi pungenti e affascinanti che suggeriscono alla mente di vagare verso terre lontane. Ma i signori Castellan ci hanno rapidamente riportati alla realtà, spiegandoci le procedure per la conservazione, la macinazione e la commercializzazione delle spezie. A cominciare dalla spezia forse più conosciuta: il pepe, che si trova in tante specie e qualità diverse: un pò come il vino, che varia moltissimo a seconda dell’area di provenienza e di coltivazione, e le bacche hanno colore (e sapore) diverso a seconda del grado di maturazione: bianco, verde, nero…. Il pepe viene importato dall’India, dall’Oriente, dal Madagascar, dall’America latina.
Nello stabilimento ogni spezia segue un procedimento specifico: la noce moscata viene macinata a temperature bassissime, ben sotto lo zero, per conservarne il sapore e l’aroma. Per altre spezie non è così: i procedimenti e i macchinari (alcuni d’epoca conservati e manutenuti gelosamente dei proprietari) sono diversi a seconda delle lavorazioni.
Nello stabilimento vengono trattate anche le erbe aromatiche come l’origano, la salvia, il prezzemolo, il rosmarino, che vengono puliti, essiccati e macinati.
Noce moscata, pepe, curcuma, anice stellato, cannella, coriandolo, cardamomo, chiodi di garofano: ciascuna delle spezie trattate ha proprietà specifiche, aiutano a insaporire ma anche a conservare i cibi. Nei tempi passati, quando i frigoriferi non esistevano, il loro contributo alla conservazione era fondamentale, e a Venezia lo sapevano molto bene, tanto che il commercio delle spezie dall’oriente era tra i più fiorenti.
Lo stabilimento prepara anche delle miscele di spezie, e non solo i curry, miscele di origine indiana dalla composizione molto variabile, ma anche miscele originali, adatte ai diversi tipi di preparazione e cottura di carni, pesci e verdure (in particolare per i barbecue), mentre ne vengono studiate e testate sempre di nuove, per offrire sempre nuove suggestioni di sapori.
L’Europa, ci dicono i signori Castellan, è il continente dove il consumo di spezie è meno alto, e in Italia se ne consumano ancor meno, ma la ditta Sidea non sembra preoccuparsene: la loro organizzazione e la loro professionalità garantiscono un’attività fiorente e sempre in evoluzione.