La visità è stata introdotta e guidata con grande passione e competenza dal dott. Barbara Coronella che ha illustrato ai convenuti la filosofia del “mondo Amazon”, l’organizzazione del lavoro e le caratteristiche tecniche del magazzino di Castel S. Giovanni.
Amazon è presente in Italia dal 2011; il personale, che inizialmente contava 150 persone oggi, con la crescita dell’e-commerce, è salito a oltre 3.500.
Il deposito di Castel S. Giovanni è uno dei tre più importanti centri operativi che Amazon ha aperto in Italia (gli alti due sono quelli di Passo corese e di Vercelli) ed è uno dei più grandi nel mondo (negli USA, la massima dimensione dei depositi arriva a 125.000 mq). In Europa, tra grandi depositi e piccoli centri di smistamento secondari, sono presenti 50 depositi Amazon e nel mondo sono circa 150, tutti di dimensioni e caratteristiche standardizzate.
Gli immobili e gli impianti non sono di proprietà; la conduzione, la manutenzione e la sicurezza degli impianti sono invece attività svolte esclusivamente da personale dipendente, così come il sofware gestionale è un prodotto originale Amazon.
In questo deposito Amazon provvede allo stoccaggio, all’imballaggio ed allo smistamento ai centri periferici della merce venduta con @-commerce; alla consegna finale invece, Amazon non provvede direttamente, ma tramite operatori terzi che operano localmente o tramite convenzioni con i principali spedizionieri e le stesse PPTT.
A Castel San Giovanni, attualmente, lavorano suddivisi in tre turni, circa 2000 persone (circa il 15% è personale laureato), di cui 1.650 assunte a tempo indeterminato e 350 interinali; ma il numero è destinato a crescere ancora, perché è in avanzata fase di realizzazione il raddoppio del deposito in un’area adiacente.
La produttività del magazzino è impressionante: in occasione del Black Friday 2017, il magazzino di Amazon ha lavorato e distribuito 2,2 milioni di prodotti in 36 ore.
Per quanto riguarda i prodotti commercializzati, circa il 50% è di proprietà di Amazon stessa, è fisicamente presente nei magazzini e nei depositi e viene acquistato dai “vendors” Amazon (che hanno base operativa negli uffici di Milano) in base ad analisi e previsioni di mercato; il rimanente 50% è di proprietà di terzi (i cosiddetti “sellers”) che si appoggiano ad Amazon per la logistica. Affatto singolare il criterio “randomizzato” utilizzato per stoccare i prodotti nel magazzino, che è basato sulla lettura di codici a barre e che prevede l’inserimento del prodotto a caso, dove c’è spazio.
Durante la visita ai reparti, sono state illustrata la fasi di accettazione delle merci in arrivo, di stoccaggio e immagazzinamento (“inbound”), di prelievo delle merci, di confezionamento e spedizione (“outbound”). Purtroppo, della visita ai reparti, non possiamo pubblicare foto a causa delle tassative richieste di riservatezza di Amazon.
In appena 2 ore di visita, i partecipanti hanno avuto modo di apprezzare l’efficienza del magazzino e la funzionalità del metodo di lavoro Amazon; tuttavia, la visita ha fatto emergere anche alcune contraddizioni che, tra i partecipanti, hanno destato qualche perplessità.
Di seguito le foto dell'evento: