Dopo i saluti del vicepresidente dell’Ordine Maurizio Pozzato e del Presidente del Collegio Sandro Boato, l’Ing. Marco Baldin vicepresidente del Collegio ha presentato i relatori:
- Antonio Rusconi, ingegnere a lungo direttore dell’Ufficio di Salvaguardia del Magistrato alle Acque, grande conoscitore dell’idraulica della laguna di Venezia;
- Marco Zanetto, scrittore, storico esperto di storia veneziana.
Le lagune sono ambienti instabili per la loro stessa natura, soggette a trasformazioni continue, destinate a diventare ambienti marini oppure terre emerse. La laguna di Venezia è stata sempre oggetto di interventi e trasformazioni a opera dell’uomo, che continua anche oggi nella sua opera di manutenzione.
La Repubblica di Venezia ha fatto della gestione delle acque uno dei cardini delle sue attività: dal governo delle acque dipendeva la sicurezza della repubblica, dei suoi cittadini e dei suoi governanti. Venezia non guardava solo al mare, palcoscenico prediletto dei suoi floridi commerci e delle sue imprese militari, ma doveva assicurarsi che il porto fosse sicuro e la laguna stabile. Così anche lo specchio lagunare e i fiumi che sfociavano in laguna erano oggetto di attenzione e di continue opere idrauliche, spesso importanti e decisive, come l’estromissione di grandi fiumi dalla laguna stessa.
Ma i veneziani erano attenti anche alla conservazione dell’ambiente: Antonio Rusconi e Marco Zanetto ci hanno raccontato delle innumerevoli trasformazioni operate dai veneziani sulla laguna e sui suoi corsi d’acqua, operazioni che si sono protratte nei secoli, e che tutt’oggi sono ancora necessarie, come dimostrano gli studi dell’Autorità Portuale di Venezia, presentati recentemente, tesi a realizzare nuovi progetti per lo scavo del canale Malamocco-Marghera e la ricostruzione morfologica di alcune barene circostanti, e del canale Vittorio Emanuele, vettori essenziali per la navigabilità della laguna e per garantire l’attività portuale, così connaturata con la vita della città, a testimoniare di come la “manutenzione” della laguna sia un’attività necessaria e fondamentale per la sopravvivenza di Venezia e del territorio circostante.
Dopo i due interventi, Maurizio Pozzato ha esposto alcune considerazioni conclusive della giornata.
L’evento, molto partecipato, ha suscitato notevole interesse tra gli intervenuti.