Il giorno 11 settembre il Collegio ha organizzato una visita guidata alla mostra “Daniele Calabi, il piacere dell’onestà – opere veneziane” allestita presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, al primo piano dell’ex convento dei Tolentini.
Ci ha guidato alla mostra la prof. Maura Manzelle, docente presso lo I.U.A.V., e curatrice della mostra.
Daniele Calabi (1906 – 1964), ingegnere e architetto, ha operato tra gli anni Trenta e gli anni Sessanta del Novecento. Dopo una formazione da ingegnere ha continuato gli studi e conseguito la laurea in architettura. Ha iniziato la professione con un’intensa attività in Italia e in Francia negli anni ’30, cui ha fatto seguito la fuga in Brasile a causa della emanazione delle leggi razziali.
Al rientro in Italia, Calabi ha lavorato su tutto il territorio nazionale basando lo studio a Padova. Ha aderito allo I.U.A.V. di Giuseppe Samonà e partecipato alla grande stagione dei concorsi veneziani, che lo ha portato all’inizio degli anni ’60 a trasferire a Venezia lo studio e la famiglia.
La mostra illustra il percorso professionale di Calabi con riguardo alle opere veneziane(mentre una mostra parallela allestita a Padova illustrava l’attività di Calabi nell’area padovana).
Sono illustrate la Colonia marina di Padova “Principi di Piemonte”, realizzata nel 1935-1937 a Lido Alberoni – Venezia; la partecipazione al Concorso di idee per il piano regolatore generale del Comune di Venezia, 1956-1957; il Quartiere Aretusa a San Giuliano a Mestre del1956-1961; il Concorso per la progettazione alle Barene di S. Giuliano del 1959; la casa-studio Calabi al Lido di Venezia, 1961-1963; il Concorso nazionale per il nuovo Ospedale di Venezia nell’area dell’ex macello a San Giobbe, 1963; la sistemazione dell’ex convento dei Tolentini a nuova sede dell’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, 1960-1964, ed infine la sua attività come docente allo I.U.A.V.nel 1958-1964.
La mostra propone un’ampiaraccolta di materiale progettuale e documentale, che testimonia la grande capacità del professionista di progettare e dirigere i lavori a scale più diverse: dai piani regolatori ai dettagli dei serramenti e alla qualità degli intonaci. Ad aiutare il visitatore è stata allestita una presentazione multimediale che consente di navigare nell’ampia documentazione raccolta dalla curatrice, soffermandoci su documenti, disegni, fotografie. Inoltre, sono proiettati filmati con interviste a docenti e professionisti e alla figlia Donatella, che è stata docente allo I.U.A.V.
Maura Manzelle ha illustrato con entusiasmo e partecipazione l’opera di una figura importante dell’ingegneria e dell’architettura veneziana, attraverso una mostra che rende omaggio a una figura forse finora non sufficientemente valorizzata.
Ci ha guidato alla mostra la prof. Maura Manzelle, docente presso lo I.U.A.V., e curatrice della mostra.
Daniele Calabi (1906 – 1964), ingegnere e architetto, ha operato tra gli anni Trenta e gli anni Sessanta del Novecento. Dopo una formazione da ingegnere ha continuato gli studi e conseguito la laurea in architettura. Ha iniziato la professione con un’intensa attività in Italia e in Francia negli anni ’30, cui ha fatto seguito la fuga in Brasile a causa della emanazione delle leggi razziali.
Al rientro in Italia, Calabi ha lavorato su tutto il territorio nazionale basando lo studio a Padova. Ha aderito allo I.U.A.V. di Giuseppe Samonà e partecipato alla grande stagione dei concorsi veneziani, che lo ha portato all’inizio degli anni ’60 a trasferire a Venezia lo studio e la famiglia.
La mostra illustra il percorso professionale di Calabi con riguardo alle opere veneziane(mentre una mostra parallela allestita a Padova illustrava l’attività di Calabi nell’area padovana).
La mostra propone un’ampiaraccolta di materiale progettuale e documentale, che testimonia la grande capacità del professionista di progettare e dirigere i lavori a scale più diverse: dai piani regolatori ai dettagli dei serramenti e alla qualità degli intonaci. Ad aiutare il visitatore è stata allestita una presentazione multimediale che consente di navigare nell’ampia documentazione raccolta dalla curatrice, soffermandoci su documenti, disegni, fotografie. Inoltre, sono proiettati filmati con interviste a docenti e professionisti e alla figlia Donatella, che è stata docente allo I.U.A.V.
Maura Manzelle ha illustrato con entusiasmo e partecipazione l’opera di una figura importante dell’ingegneria e dell’architettura veneziana, attraverso una mostra che rende omaggio a una figura forse finora non sufficientemente valorizzata.