Il 23 maggio2025, il Collegio ha organizzato una visita guidata al Museo della Natura e dell’Uomo, dell’Università di Padova.
Il museo raccoglie quattro collezioni storiche patavine: Mineralogia, Geologie e Paleontologia, Zoologia e Antropologia.
La nostra guida ci accoglie accompagnandoci nelle splendide sale affrescate del cinquecentesco palazzo Cavalli, dove sono esposti pochi ma significativi reperti: preziose conchiglie decorate di nautilus, la grande tartaruga Liuto, il dente di narvalo. Da qui si accede alla magnifica sala delle palme, che raccoglie una imponente e ricchissima collezione di fossili di palme provenienti principalmente dal giacimento di Bolca e altre zone del Vicentino, allestita splendidamente.
Si passa poi a visitare la sezione di mineralogia, dove sono esposti frammenti di meteoriti, e una straordinaria collezione di minerali, marmi policromi e rocce, corredate da videoinstallazioni e pannelli esplicativi che aiutano a capire la formazione dei cristalli.
Un’interessante installazione artistica in forme di vetro rappresenta la struttura a doppia elica del DNA, e collega la sezione di mineralogia a quella di Paleontologia e Geologia. Nella sezione marina si fluttua nel mondo degli abitanti dei mari: scheletri e tassidermie di delfini, squali, tartarughe e foche e l’enorme scheletro di un capodoglio catturato nel mare Adriatico di fronte a Zara nel 1767.
La sezione terrestre espone gli invertebrati e gli insetti, con un allestimento suggestivo e singolare grazie a cilindri trasparenti, per poi passare alla grande sala dei mammiferi, che accoglie ippopotami, orsi, felini, e molti altri animali tra cui l’elefante di Venezia: un elefante indiano, che fu portato nella città lagunare nei primi anni dell’Ottocento per il carnevale, che intraprese una fuga attraverso le calli della città per rifugiarsi poi nella chiesa di Sant’Antonino, dove venne catturato e ucciso.
L’ultima sezione è dedicata all’etnografia. Si inizia dal Giappone, per proseguire con l’Oceania, l’Africa e l’Asia: sono esposti tessuti, abiti, armi, suppellettili, vasi, porcellane, oggetti di vita quotidiana, che aiutano a comprendere usi e costumi dei popoli della Terra.
Un museo molto ricco e sorprendente, un percorso espositivo completo e articolato, che ci è stato illustrato dalla nostra guida con grande passione.
Il museo raccoglie quattro collezioni storiche patavine: Mineralogia, Geologie e Paleontologia, Zoologia e Antropologia.
La nostra guida ci accoglie accompagnandoci nelle splendide sale affrescate del cinquecentesco palazzo Cavalli, dove sono esposti pochi ma significativi reperti: preziose conchiglie decorate di nautilus, la grande tartaruga Liuto, il dente di narvalo. Da qui si accede alla magnifica sala delle palme, che raccoglie una imponente e ricchissima collezione di fossili di palme provenienti principalmente dal giacimento di Bolca e altre zone del Vicentino, allestita splendidamente.
Si passa poi a visitare la sezione di mineralogia, dove sono esposti frammenti di meteoriti, e una straordinaria collezione di minerali, marmi policromi e rocce, corredate da videoinstallazioni e pannelli esplicativi che aiutano a capire la formazione dei cristalli.
Un’interessante installazione artistica in forme di vetro rappresenta la struttura a doppia elica del DNA, e collega la sezione di mineralogia a quella di Paleontologia e Geologia. Nella sezione marina si fluttua nel mondo degli abitanti dei mari: scheletri e tassidermie di delfini, squali, tartarughe e foche e l’enorme scheletro di un capodoglio catturato nel mare Adriatico di fronte a Zara nel 1767.
La sezione terrestre espone gli invertebrati e gli insetti, con un allestimento suggestivo e singolare grazie a cilindri trasparenti, per poi passare alla grande sala dei mammiferi, che accoglie ippopotami, orsi, felini, e molti altri animali tra cui l’elefante di Venezia: un elefante indiano, che fu portato nella città lagunare nei primi anni dell’Ottocento per il carnevale, che intraprese una fuga attraverso le calli della città per rifugiarsi poi nella chiesa di Sant’Antonino, dove venne catturato e ucciso.
L’ultima sezione è dedicata all’etnografia. Si inizia dal Giappone, per proseguire con l’Oceania, l’Africa e l’Asia: sono esposti tessuti, abiti, armi, suppellettili, vasi, porcellane, oggetti di vita quotidiana, che aiutano a comprendere usi e costumi dei popoli della Terra.
Un museo molto ricco e sorprendente, un percorso espositivo completo e articolato, che ci è stato illustrato dalla nostra guida con grande passione.