Visita Gallerie Accademia

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Il giorno 11 marzo, il Collegio ha organizzato una visita alle Gallerie dell’Accademia, uno dei più importanti musei della città, oggetto di un recente restauro che ha consentito un notevole ampliamento degli spazi espositivi.

 Data la numerosità dei partecipanti, la visita è stata suddivisa in due gruppi, ed è durata circa due ore per ciascun gruppo. Ci ha fatto da Guida il prof. Paolo Pistellato, profondo conoscitore della storia dell’arte, che da molti anni segue e supporta il Collegio nelle sue iniziative di carattere storico-artistico.

Le Gallerie dell’Accademia sono un museo molto grande, che richiederebbe molto tempo per essere visitato nella sua interezza, perciò il prof. Pistellato ha operato una scelta molto rigorosa, soffermandosi soltanto su alcune delle opere esposte. In particolare, ci siamo soffermati sulle pitture di alcuni autori del Settecento con qualche sforamento nel primo Ottocento: Francesco Hayez, Giambattista Tiepolo, Alessandro Longhi, Rosalba Carriera, Antonio Canal detto il Canaletto, Francesco Guardi, Sebastiano Ricci, e sulle sculture e i bassorilievi di Antonio Canova.

Nella galleria dei ritratti spiccano l’autoritratto di Francesco Hayez ormai ottantasettenne, nel quale emerge la dignitosa autorevolezza dell’anziano artista, e il ritratto del pittore Ludovico Lipparini di Tranquillo Cremona.

Nella sala successiva quattro opere del Tiepolo rappresentano altrettante scene mitologiche ispirate alle Metamorfosi di Ovidio: il Giudizio di Mida, il Ratto di Europa, Diana e Atteone e Diana scopre Callisto incinta.

Di Alessandro Longhi abbiamo ammirato il ritratto di Carlo Lodoli e il ritratto di Almorò III Alvise Pisani e la sua famiglia, proprietaria del palazzo Pisani visitato due settimane fa, ora sede del Conservatorio Benedetto Marcello.

Ancora i ritratti di Rosalba Carriera, tra cui un autoritratto, una delle poche donne che lasciarono un segno nella storia dell’arte.

Nella stessa sala, il gioioso Baccanale in onore di Pan di Sebastiano Ricci, con satiri e ninfe che lietamente danzano e si abbracciano, affiancato alle tele di Canaletto, tra cui la splendida Prospettiva con portico, e di Guardi, tanto limpide le prime quanto cupe le seconde, che presentano una Venezia sovrastata da nembi minacciosi e architetture incerte: impressionante la drammatica rappresentazione dell’incendio degli olii a San Marcuola. Ancora il monumentale dipinto di Hayez che rappresenta la distruzione del tempio di Gerusalemme.

Nelle sale dedicate al Canova sono esposte alcune sculture a grandezza naturale: i lottatori, Paride, Creugante e un busto di Napoleone, in ideale dialogo con la madre, madama Letizia Bonaparte, posta di fronte, oltre ai numerosi bassorilievi rappresentanti, tra l’altro, la morte di Priamo, la presentazione di Gesù al tempio, il sacrificio di Isacco, Socrate congeda la famiglia, l’uccisione di Abele.

Per finire la vista mozzafiato della scala a chiocciola progettata da Andrea Palladio, oggetto di un accuratissimo restauro.

Grazie a Paolo Pistellato per la descrizione accurata e minuziosa delle opere, e l’inquadramento nel contesto storico-sociale ove sono state realizzate.

Ecco alcune immagini della visita

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