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Architetture Liberty al Lido


Il giorno 29 ottobre 2022 un gruppo di soci del Collegio Ingegneri di Venezia ha effettuato una visita tecnica e architettonica alle architetture liberty del Lido di Venezia. 
Ci ha accompagnato la guida Natalia Spolaor, che con grande competenza e conoscenza dei luoghi ci ha fatto scoprire importanti esempi dell’architettura del primo novecento, che fanno parte della zona residenziale dell’isola. La giornata di sole e il clima ancora quasi estivo hanno fatto apprezzare ancor più la passeggiata.
 
Le fortune del Lido cominciarono a metà dell’ottocento, quando l’imprenditore Giovanni Busetto intuì le potenzialità di quest’isola, fino ad allora destinata ad ospitare soltanto degli orti. Il centro antico era infatti a Malamocco, mentre quello che ora è la zona centrale del lido era pressoché disabitata. 
 
Ma il grande sviluppo avvenne nei primi anni del novecento, con la moda della villeggiatura e la scoperta dei bagni. Fu allora che vennero realizzate molte costruzioni nello stile allora in voga, il liberty, appunto, chiamato art nouveau in Francia e in Belgio, Jugendstil in Germania e in Austria. La nostra passeggiata è iniziata dal pontile di Santa Maria Elisabetta, punto di arrivo di vaporetti e motonavi da Venezia, ed è proseguita lungo via Corfù fino a incrociare il gran viale Santa Maria Elisabetta, dove ci siamo fermati ad ammirare lungamente l’hotel Hungaria Ausonia, vero gioiello rivestito da circa 750 mq di maioliche di squisita fattura. 
 
Era questo uno degli alberghi più lussuosi, frequentati da una clientela proveniente dalla mitteleuropa e in particolare dall’Ungheria (da qui il nome Ungaria). Una piacevole sosta di ristoro ci ha consentito di ammirarne anche le sale interne e la splendida terrazza al quinto piano dalla quale si gode una straordinaria vista su Venezia.
 
Successivamente, lungo le vie Negroponte, isola di Chio, riviera santa Maria Elisabetta, siamo giunti fino al lungomare, ammirando numerose ville, arricchite spesso dai cancelli e dalle grate in ferro lavorato di Umberto Bellotto, raffinate opere di grande eleganza. 
 
Sul lungomare abbiamo ammirato villa Margherita, con le sue decorazioni in pietra, e, oltrepassato in gran viale, l’hotel Des Bains, opera dell’architetto Marsich, uno degli alberghi che ha fatto la storia del Lido (basti pensare al celebre romanzo Morte a Venezia di Thomas Mann e al film di Luchino Visconti, ambientati proprio nelle sale di questo albergo), che purtroppo è chiuso da vari anni. 
 
La visita è proseguita ancora per le tranquille stradine del Lido, costeggiate dalla verzura che sporge dai giardini, costellati di costruzioni signorili, che conservano il fascino di un’epoca ormai trascorsa.
 
ECCO ALCUNE IMMAGINI

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