Visita Tecnica Consorzio Bonifica V. O.

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Una folta rappresentanza del Collegio Ingegneri di Venezia ha effettuato, il giorno 19 febbraio, una visita tecnica al Consorzio di Bonifica Veneto orientale.

La visita ha suscitato il vivo interesse dei partecipanti, è stata molto ampia e composita, e ha fornito una rappresentazione complessiva delle caratteristiche e delle problematiche del vasto territorio di pianura cha si estende dalla laguna di Venezia fino al fiume Tagliamento, che segna il confine della città metropolitana di Venezia con il Friuli Venezia Giulia. Il territorio è contrassegnato dalla presenza di tre fiumi importanti: il Piave, il Livenza e il Tagliamento, fiumi che sono stati oggetto nel corso dei secoli di numerosi interventi di regimazione e di nuove inalveazioni.

L’ing. Sergio Grego, direttore del Consorzio, ci ha accolti con i suoi collaboratori nella sede del Consorzio, a San Donà di Piave, dove, dopo i saluti del Presidente dell’Ordine degli Ingegneri Mariano Carraro e del presidente del Collegio degli ingegneri Sandro Boato, ci ha illustrato il territorio consortile, la sua evoluzione nel tempo, le caratteristiche tecniche e idrauliche delle opere di competenza del Consorzio, le attività in essere e le previsioni per il futuro. Quest’anno decorrono i 100 anni della bonifica, e sono previste una serie di manifestazioni per celebrare questo anniversario.

Anche se i cittadini spesso non ne hanno piena contezza, l’opera dei consorzi di bonifica è essenziale, non solo garantire le attività agricole, ma per la vita stessa dei cittadini. Senza la continua attività di drenaggio e sollevamento delle acque, i vasti territori della pianura veneta sarebbero perennemente o saltuariamente allagati, rendendo impossibile la vita in questi luoghi.

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Il Presidente dell’Ordine Ingegneri di Venezia Mariano Carraro in visita al Consorzio di Bonifica del Veneto Orientale

Dopo la relazione del Direttore Grego il gruppo ha visitato il Museo della Bonifica di San Donà di Piave. Allestito in un ex convento di clausura realizzato negli anni sessantadel secolo scorso e convenientemente ampliato, il museo contiene le testimonianze del mondo contadino della pianura veneta. Sono descritti principalmente gli aspetti legati alla bonifica idraulica, ma il museo contiene anche una vasta sezione archeologica, dove sono esposti reperti (tra cui spicca una grande stele miliare) ritrovati nell’area, che era attraversata dalla via Annia, una delle più importanti vie di comunicazione di epoca romana. Numerose sono poi le testimonianze della vita contadina: attrezzi per il lavoro nei campi, arnesi, tavoli da falegname, bilance e stadere, telai per la tessitura, attrezzature per la vendemmia e la vinificazione, macchine agricole, carri da trasporto, ma anche mobili, arredi, suppellettili che testimoniano la vita in questi luoghi nella prima metà (e anche oltre) del novecento. La collezione è ricca e ben disposta; ma va menzionata anche la sezione dedicata alle testimonianze della guerra, che ha visto questi luoghi (la battaglia del Piave) veri protagonisti.

Successivamente sono state visitati tre impianti idrovori: l’idrovora del Termine, alloggiata in un edificio realizzato tra il 1920 e il 1922, in mattoni a vista di grande pregio architettonico, della portata di 260 mc/s, dove si è potuto gustare il buffet. Successivamente si è visitato lo sbarramento alla foce del canale Brian, attualmente in fase di ristrutturazione, e quindi l’impianto idrovoro di Valle Tagli, entrato in funzione nel 1972 e potenziato nel 2018 con due ulteriori pompe installate all’esterno del fabbricato, che consentono una potenzialità complessiva di sollevamento di 30 mc/s, e infine l’impianto di Torre di Fine, costruito nel 1925 ed entrato in funzione nel 1926, della portata di 15 mc/s, contenuto in un edificio in mattoni a vista davvero pregevole, anch’esso, come gli altri due, a servizio del bacino Ongaro Inferiore, che ha una superfice complessiva di 12.200 ettari.

Di seguito alcune foto:

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